mercoledì 2 dicembre 2015

La Cina e il renminbi nei diritti speciali di prelievo

Il mio commento per Limes sulla decisione del Fondo monetario internazionale di inserire la valuta cinese nel club delle monete globali:

La decisione dell’Fmi di includere il renminbi nel paniere di valute che costituisce i Diritti speciali di prelievo è senz’altro uno sviluppo positivo per la Cina, un riconoscimento del ruolo che la sua moneta sta assumendo a livello internazionale e un attestato di fiducia per lo sviluppo della sua economia. 


La notizia era stata di fatto preannunciata dallo stesso Fondo due settimane fa e riconosce il “libero utilizzo” dello yuan (altro nome della valuta cinese) sui mercati internazionali. 

Lo scorso ottobre, in occasione dell’incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro britannico David Cameron, l’Impero del Centro ha annunciato l’emissione a Londra dei primi titoli di Stato cinesi all’estero e la Banca popolare di Cina quella di 5 miliardi di renminbi (circa 788 milioni di dollari) di obbligazioni nel Regno Unito.

Il 2015 non è stato certo un anno felice per l’economia della Repubblica Popolare a causa del crollo delle borse di Shanghai e Shenzhen e dell’ennesimo rallentamento del tasso di crescita del pil, che dovrebbe attestarsi tra il 6,5 e il 7% nei prossimi cinque anni.

L’inclusione dello yuan nel “club” di dollaro, euro, yen e sterlina contribuirà a consolidare l’immagine della Cina all’estero e a rassicurare i cittadini sulla solidità dell’economia nazionale.

Tuttavia, la fiducia di potenziali investitori in beni e titoli denominati in renminbi dipenderà dai passi in avanti che Pechino farà nel campo delle riforme politiche ed economiche previste dal piano quinquennale recentemente discusso e dall’andamento del tasso di crescita del pil.  

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